Kingdom Hearts: The after years.

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  1. †Keishi†
     
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    Ciao a tutti! Volevo postare una delle mie innumerevoli fanfiction incompiute! Come si può capire dal titolo, parlare di Kingdom Hearts, solo che la storia si svolge una cinquantina di anni dopo gli eventi del secondo videogioco (il 3D non lo considero come parte della saga). Il protagonista non è Sora. Ma non dico di più, fatemi sapere se vi piace! Enjoy ;)


    Prologo


    Le stelle illuminavano la terrazza. Strinse forte l’oggetto dei suoi ricordi, felici e non. Lo guardò, chiuse gli occhi, ripensando alle molte esperienze passate, e poi, in un attimo, lo distrusse, sorridendo soddisfatto. Finalmente si era liberato di un peso che lo avrebbe appesantito per sempre.
    La luce della mattina lo svegliò senza tanti riguardi. Sbadigliò forte e si alzò, stropicciandosi gli occhi. Prese una maglietta e dei pantaloncini dalla sedia e se li mise. Sentiva dal salotto provenire della musica, era probabilmente la radio dello zio. Uscì da camera sua e cercò il parente, che era in cucina a preparare la colazione.
    -Buongiorno zio Hayner- disse il ragazzo
    -Buongiorno Shihi- rispose lo zio –Dormito bene?- chiese, tenendo gli occhi incollati alla padella, dove arrivava un buon profumo di uova e bacon
    -Tutto OK, grazie. Non devi scomodarti ogni mattina, te l’ho detto- a quell’affermazione gli occhi di Hayner si staccarono dai fornelli e andarono a posarsi sul ragazzo. Gli occhi marroni, un tempo accesi di una grandissima determinazione, adesso portavano i segni della vecchiaia, e il biondo dei suoi capelli era ormai sparito da tempo, lasciando il posto ad un grigio molto chiaro.
    -Ho promesso ai tuoi genitori che ti avrei accudito nel migliore dei modi. Sai che per me una promessa è una promessa- finalmente le uova erano pronte –Vieni, devi mangiare- e si misero a tavola. Mangiarono in silenzio, come avveniva spesso. Ogni tanto lo zio lanciava degli sguardi verso Shihi. Il ragazzo aveva gli occhi di un blu molto scuro e i capelli marroni, a spazzola, ed era abbastanza alto, ma non troppo robusto. Non era un genio nei combattimenti, come il nipote di Seifer, ma sapeva il fatto suo. Hayner spendeva la maggior parte del suo tempo ad allenarlo, ma il nipote non era ancora in grado di batterlo, nonostante la sua età. Comunque, il giorno seguente ci sarebbe stato il torneo Struggle, forse la più importante competizione che si svolgesse a Crepuscopoli. Da quando Hayner aveva battuto Seifer, diventando il campione, tutti gli portavano rispetto e i ragazzi facevano la fila per allenarsi con lui, ma egli rispondeva che era impegnato e che non avrebbe mai accettato nessuno. Shihi era la sua più grande speranza.
    -Sei pronto per il torneo?- chiese, quando ebbe finito di mangiare
    -Sì, anche se non credo di vincere. Cioè, mi hai insegnato tante cose e potrei anche arrivare in finale, ma non sarei in grado di battere Kurai e Fynn- Kurai e Fynn erano, rispettivamente, i nipoti di Seifer e Setzer, altri grandi del torneo.
    -Sarai in grado, fidati. Se solo ti impegnassi di più, saresti il più forte- il ragazzo accennò un sorriso, che scomparve quando si alzò dalla sedia.
    -Vado a lavarmi e poi mi vedo con gli altri al Ritrovo. Fra tre settimane inizia la scuola e vorremmo goderci l’ultima settimana di vera vacanza rimastaci-
    -Sii a casa per le sei, però. Dobbiamo allenarci- disse Hayner, cominciando a sparecchiare
    -D’accordo, a dopo- e si diresse al bagno. Dopo una ventina di minuti uscì e andò a incontrare i suoi amici al Ritrovo, luogo in cui, anni prima, suo zio e i suoi migliori amici si vedevano ogni giorno. Percorse tutta l’area del tram, passò per il ring di sabbia e, finalmente, arrivò a destinazione. Erano già tutti lì ad aspettarlo, impazienti. Appena lo videro, la ragazza dai capelli neri e lunghi, nipote di Pence, si alzò dalla sedia, urlandogli contro.
    -Finalmente! Ti aspettiamo da mezz’ora!- disse, inviperita
    -Eheh, dai, non è colpa mia. Mio zio mi ha tenuto a parlare per un po’-
    -Dai calmati, Adele. In fondo non è un dramma un po’ di ritardo- disse l’altro ragazzo, dai capelli marroni e lisci.
    -Grazie Dilan- disse Shihi, andandosi a sedere sul divanetto accanto al tiro a segno –Allora, che facciamo?-
    -Andiamo al mare, mi sembra ovvio- rispose Adele –Hai i soldi?- chiese
    -Sì, tranquilla. Ma per le sei devo tornare a casa, sapete, gli allenamenti… - disse, abbassango lo sguardo e grattandosi la testa, con imbarazzo.
    -Va bene, però andiamo!- ed uscirono di corsa.
    La stazione era affollata come sempre e dovettero fare un’ora di fila prima di riuscire ad agguantare i biglietti per la spiaggia. Il treno arrivò in un quarto d’ora. La carrozza, arancione come sempre, presentava un’imbrattatura da bomboletta spray sul fianco destro, ma ormai era comune.
    La giornata passò tranquilla e Shihi fu a casa anche in anticipo. Si aspettava un intenso allenamento, ma lo zio decise che era meglio di no.
    -Domani c’è il torneo- disse –riposati- e così fece il ragazzo, anche se, durante la notte, non chiuse occhio per colpa dell’ansia. Avrebbe vinto? Sarebbe stato stracciato? Avrebbe reso suo zio orgoglioso o lo avrebbe deluso? Ma non poteva aspettarsi che qualcosa di peggio sarebbe accaduto da lì a poche ore.

    Allora che ve n'è parso? °w°
     
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    Mr. Canotta

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    Ehi mi piace molto, anche l'effetto suspense che hai dato alla fine. Qualcosa di peggio? Mmm Non saprei... Non avendo mai giocato a KH, posso solo ipotizzare qualche minaccia nemica.

    Crepuscopoli -> Sembra una di quelle città presenti nell'avventura Pokémon XD
     
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  3. †Keishi†
     
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    Mi fa piacere che ti piaccia! Comunque non preoccuparti se non hai giocato agli altri videogiochi, in uno dei capitoli seguenti faccio un breve riassunto dei giochi precedenti ^^
    Lol, però esiste anche nel videogioco vero e proprio xD
     
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  4. Sawao Ishigawa
     
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    L'inizio promette. Spero ci siano validi eroi del kayblade come i precedenti.
    Hayner è l'unico che non ha avuto figli xD
    Il ragazzo con i capelli lisci e marroni è il nipote di Olette?

    Aspetto il secondo capitolo!
     
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  5. †Keishi†
     
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    Sì, il ragazzo dai capelli lisci e marroni è il nipote di Olette!
    Ci saranno eroi del Keyblade, non preoccuparti :D
    Son felice che ti sa piaciuto comunque, e grazie per aver letto :D
     
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  6. Sawao Ishigawa
     
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    Figurati! Mi piace molto KH. Anche se è una FF mi interessa ugualmente u_u
    Sono il fan numero 1 XD
     
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  7. †Keishi†
     
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    Eccoci qui col primo vero capitolo! Spero che vi piaccia (e che non sia troppo confusionale).

    Capitolo 1, Let’s Struggle!




    Il Ring di Sabbia era stracolmo e la gente era sistemata all’interno della piazza senza un ordine ben preciso. Shihi era lì, accanto allo zio, aspettando che l’arbitro chiamasse coloro che si erano iscritti. Aveva incontrato anche Dilan, qualche minuto prima, ma Adele non sapeva dove fosse. Probabilmente era partita con i genitori, si disse il ragazzo, ma poi smise di pensarci, l’ansia per la competizione era troppa. All’improvviso si sentì un fischio, segno che il giudice del torneo era arrivato. Si alzò dalla panchina, facendo un sorriso finto allo zio, che sembrava più agitato di lui. Facendosi largo a spintoni fra la folla, arrivò col fiatone al mucchio di tavoli dove erano radunati gli altri concorrenti. L’arbitro era un tipo basso, con la barba folta e i capelli neri e lunghi fino alle spalle. Nonostante la statura, era un tipo molto robusto e, probabilmente, in battaglia doveva essere molto forte, contando anche che doveva avere circa una trentina di anni e che, quindi, era ancora molto agile. Si sistemò gli occhiali da sole, che, quel giorno, era particolarmente abbagliante, e cominciò a parlare:
    -Salve a tutti- grazie al microfono, la sua voce risuonò per tutto il Ring –Siete i benvenuti alla trentacinquesima edizione del torneo Struggle, dove i più forti combattenti di Crepuscopoli e dintorni si scontreranno in una battaglia all’ultimo colpo! Mi prenderò qualche minuto per spiegarvi le regole- e tirò fuori un foglio tutto stropicciato dalla tasca dei pantaloni –Ogni concorrente avrà a disposizione una spada. Non sono ammesse altre armi. L’obbiettivo di ogni contendente è quello di accumulare più sfere possibili, togliendone agli avversari. Uno scontro durerà mediamente cinque minuti, nel caso che si presentasse un numero di sfere uguale, ci saranno due minuti ulteriori per decidere il vincitore. Detto questo, diamo il via al primo incontro: Kurai contro…- e la folla si zittì immediatamente, in trepida attesa –Fynn!- i due nemici salirono sul ring che era stato costruito nel giro di qualche giorno al centro della piazza. Kurai era un ragazzo alto e molto robusto. Occhi azzurri, capelli biondi e un sorriso sempre presente stampato in faccia. Insomma, si vedeva che era il nipote di Setzer. Il giorno del torneo indossava una maglia viola, con una x gialla disegnata sopra. I pantaloni erano sempre viola e sembravano molto comodi. Kurai, invece, era il classico tipo tenebroso che se ne sta sulle sue: occhi neri, capelli a spazzola anch’essi neri e un filo di barba appena accennata sul mento. Sull’orecchio sinistro portava un orecchino a cerchietto e, in testa, aveva l’immancabile cappello appartenuto al nonno. Era anche lui abbastanza robusto, ma più basso dell’altro. Indossava un completo nero, simile ad un kimono-gi.
    -Bene- riprese l’arbitro –Ai concorrenti verranno applicate le speciali giacche adesive, su cui verranno attaccate le sfere. Il colore rosso andrà a Fynn, quello blu a Kurai- e subito due uomini vestiti di nero raggiunsero i ragazzi, equipaggiandoli di spada e di sfere –Bene, e adesso… Leeeet’s-
    -STRUGGLE- concluse il pubblico, in un urlo pieno di gioia e negli applausi, il combattimento iniziò.
    I ragazzi si squadrarono per qualche secondo, poi Flynn partì all’attacco lanciando un fendente dall’alto, che l’avversario parò con facilità, contrattaccando subito con un affondo, che non andò a segno. Kurai si slanciò in avanti, menando un fendente verso il petto dell’avversario e, rapidamente, un altro alle gambe: voleva farlo cadere. Il primo colpo non andò a segno, ma il secondo prese in pieno l’altro ragazzo, facendolo cadere a terra e facendogli perdere un paio di sfere. Il nipote di Seifer si scagliò subito a prenderle, ma non si accorse che, nel frattempo, Flynn si era rialzato e gli aveva lanciato un colpo dritto sul costato, facendogli mancare il fiato e facendo cadere a terra una quantità gigantesca di sfere. Con una ruota eseguita in grande stile, il nipote di Setzer afferrò una decina di sfere, applicandosele sulla giubba: aveva la vittoria in pugno. Kurai si rialzò a fatica e decise di provare il tutto e per tutto. Fece un salto altissimo e poi si scagliò addosso all’avversario, prendendolo alla sprovvista. Flynn tentò di parare il colpo, ma non ci riuscì e cadde fuori dal ring, perdendo quasi tutte le sfere accumulate.
    -Beh, direi che ho vinto io- disse Kurai, indicando il cronometro, che mostrava cinque minuti precisi.
    -Il primo round si è concluso con una strabiliante vittoria di Kurai!- il ragazzo, in quel momento, si stava dirigendo raggiante dal nonno, che lo accolse a braccia aperte –Ed ecco a voi il secondo round! Il nipote del grandissimo Hayner, Shihi, si scontrerà contro…- Shihi trattenne il fiato, e la folla fece lo stesso –La splendida Adele!- Ci fu un momento di silenzio. Shihi e Dilan erano a bocca aperta, credendo di aver capito male, e alcuni, nella folla, non riuscivano a trattenere le risate, credendo che fosse tutto uno scherzo. In fondo, quando mai Adele aveva combattuto? E soprattutto, non era presente alla spiegazione delle regole, quindi non poteva partecipare. Ma tutto fu smentito quando la ragazza arrivò, sfoggiando un abito nero, molto attillato, che però non sembrava rallentarla neanche un po’. I lunghi capelli neri erano legati in una coda, in modo da non darle fastidio, e, sugli occhi, si era messa un po’ di matita nera, forse per sembrare più guerrigliera. Scoccò un’occhiata all’amico, che ancora la fissava sbalordita, e salì sul ring, scacciando via l’uomo incaricato di attaccarle il giubbetto per le sfere addosso, cosa che fece assolutamente da sola. A quel punto, salì sull’arena anche Shihi, indeciso sul da farsi. Non si accorse nemmeno che anche a lui era stato applicata la giacca del torneo. Solo in quel momento si accorse che Adele era un po’ più alta di lui, prima non la aveva neanche mai guardata bene.
    -Perché quella faccia?- chiese lei, guardandolo storto, col solito tono arrabbiato.
    -No, niente. Non mi aspettavo che partecipassi-
    -Oh certo, sono una ragazza e non posso combattere- disse, scoccandogli uno sguardo di fuoco –questa me la paghi, Shihi- e senza neanche sapere cosa avesse fatto di preciso, il ragazzo si trovò l’amica addosso, intenta a lanciare fendenti ovunque, tanto da non sembrare neanche una ragazza, ma un qualche felino molto affamato intento ad uccidere la preda. Shihi, dopo neanche un minuto, era stremato dal continuo attaccare di Adele, che sembrava molto più esperta di lui in combattimento. Non poteva far altro che indietreggiare e parare i colpi. Era sicuro che, da qualche parte, lo zio lo stesse guardando sbalordito, forse anche schifato da quella debolezza, ma come faceva lui a picchiare una donna? Soprattutto, un’amica?
    -Ti sei rammollito- disse ad un certo punto Adele, facendo un paio di salti all’indietro e dando tregua all’avversario –Ti facevo più forte, tutto quel tempo perso nelle sessioni di allenamento a cosa è servito? A un bel nulla, a quanto pare. Che tristezza, un maschio che si fa battere da una ragazza come se niente fosse. E inoltre, io ho qualche sfera in più di te. Allora, che hai intenzione di fare?- Shihi era affranto: in fondo l’amica aveva ragione, era un buono a nulla. Lasciò cadere a terra la spada, deciso ad arrendersi, senza pensare alla vergogna che Hayner avrebbe provato.
    –Ma che diavolo fai?- sbottò l’altra –Raccogli quella spada rammolito! Combatti! Avanti, rendi fiero tuo zio!- a quelle parole, il ragazzo ebbe un sussulto e il suo cuore prese a battere più velocemente. Sì, lo avrebbe fatto. Avrebbe reso suo zio fiero. Mise da parte la delusione di qualche secondo prima e si scagliò all’attacco, una nuova determinazione nel corpo –Bene, così- concluse Adele, pronta a difendersi da un imminente fendente dall’alto, che non andò a segno, come quelli seguenti. Ma l’esito della battaglia si era certamente ribaltato, o, almeno, adesso Shihi aveva qualche speranza, anche se mancava solo un minuto alla fine del match. Diede fondo a tutte le sue energie e riuscì a strappare all’avversaria un paio di sfere, riavvicinandosi, in numero, all’amica, che adesso accusava la stanchezza, lanciando colpi più lenti e meno potenti. Shihi decise che era l’ora di finirla: mancavano quindici secondi. Assunse la posizione che gli aveva insegnato lo zio. Si rigirò la spada nella mano, puntandosi la lama alle spalle. Piegò leggermente le gambe e si focalizzò sull’avversaria, che aveva assunto una posa difensiva.
    “Zio, questo è per te” pensò “Twilight Slash” e, con una rapidità formidabile, si portò alle spalle di Adele, che si trovava ormai totalmente indifesa all’attacco dell’amico, che la colpì sulla schiena, facendole perdere tutte le sfere.
    -E Shihi vince l’incontro!- annunciò l’arbitro. Seguì un applauso tremendo, dava quasi fastidio alle orecchie. Il ragazzo sorrise e subito si precipitò dall’amica, aiutandola ad alzarsi. Shihi fu tentato dal chiederle scusa, ma pensò che, se non voleva prendersi una botta in testa, faceva meglio a starsene zitto. Si limitò a sorriderle, cose che l’altra ricambiò.
    -Sei stato in gamba, non credevo che conoscessi una mossa come quella- disse lei
    -Beh, in realtà in allenamento mi è riuscita solo una volta. Non credevo che avrebbe funzionato anche oggi. Comunque grazie di avermi incoraggiato, te ne sono grato- disse, facendo un sorriso radioso.
    -Mpf, non c’è di che. E poi è compito degli amici aiutarsi a vicenda. Avresti fatto lo stesso- disse Adele, voltandosi improvvisamente e scendendo dal palco, salutando Dilan e, successivamente, andandosene a casa.
    Fu indetta una pausa di mezz’ora, per far riprendere i due concorrenti rimasti in finale. Hayner andò a congratularsi con il nipote, dicendogli che non aveva dubitato di lui neanche per un istante. Lo accompagnò a bere qualcosa e il ragazzo si poté riposare un po’, in vista del match finale. Flynn sarebbe stato ancora più ostico dell’amica, in fondo, lui combatteva da quando aveva cinque anni. Il cuore gli batteva all’impazzata, faceva così da quando si era alzato, quella mattina, ma adesso era diverso. La consapevolezza di essere arrivato in finale e di dover sfidare qualcuno di veramente forte, gli instillava nel corpo, oltre all’ansia, anche paura. Quando risuonò nuovamente il fischietto dell’arbitro, Shihi si pietrificò. Solo dopo uno scappellotto arrivatogli dallo zio, ritornò in sé e si avviò sul ring. L’avversario lo guardava con intensità, ma il nipote di Hayner non riusciva a ricambiarlo, aveva troppa fifa. Afferrò la spada, le mani sudatissime per la tensione, si preparò al combattimento. Quando udì lo sparo, l’incontro che avrebbe segnato la sua vita per sempre iniziò.
    Non riusciva neanche a vederlo, sembrava un'altra persona rispetto al Kurai che aveva combattuto contro Flynn, un’ora prima. Era più rapido, più forte e instancabile. Era passato solo mezzo minuto, ma Shihi era già allo stremo. All’ennesimo fendente, cadde in ginocchio, non riuscendo a parare un colpo, che lo prese sulla spalla, facendolo cadere per terra e facendogli battere forte la testa sul ring. Cominciò a vedere tutto sfocato, la testa che gli pulsava. Si portò la mano sinistra alla tempia e sentì un grossissimo bernoccolo. Si guardò intorno, in cerca dell’avversario, che aspettava che si rialzasse. Sulla sua giubba c’erano delle inconfondibili sfere gialle, oltre a quelle rosse. Si rialzò in piedi, aiutandosi con la spada, ma non vide che Kurai si era alzato in aria, pronto a terminare quel duello già vinto in partenza. Shihi volle tentare nuovamente la fortuna. Si mise in posizione per il Twilight Slash, mentre quell’altro si scagliò contro di lui. Ma l’attacco non andò a segno. Il nipote di Hayner aveva deciso di usare la tecnica, che lo aveva salvato nello scontro precedente, per schivare l’attacco del nipote di Seifer, sfruttandone la velocità. Provò il tutto per tutto, attaccando Flynn alle spalle che, però, parò il colpo con una rapidità soprendente.
    -Non sono stupido come la tua amichetta, né tanto meno così gentile. Io non ti inciterò, anzi, sono pronto a demolirti- e lo scagliò lontano, muovendo tutte le articolazioni del corpo e sfruttandone la gigantesca forza. Shihi cadde a terra, sfinito. Aveva perso. La vista gli si annebbiava, le forze lo abbandonavano. Aveva perso. Aveva deluso suo zio, ma aveva deluso anche sé stesso. Sapeva che non avrebbe mai potuto vincere e odiò un po’ Hayner, che lo aveva sottoposto a degli allenamenti inutili, in quei cinque anni. Prima di perdere conoscenza, una lacrima gli solcò il viso, cadendo solitaria sul Ring.
    -Flynn vince l’incontro- annunciò l’arbitro, prima ancora che il tempo finisse. Nella disapprovazione di un pubblico che credeva veramente nella forza di Shihi, un Hayner affranto prese il nipote, facendosi aiutare da Dilan, e lo portò a casa, a riposare.


    Spero vi sia piaciuto! Al prossimo capitolo! : D
     
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6 replies since 18/1/2013, 18:39   83 views
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