Il Kyudo: tiro con l'arco giapponese

Il tiro con l'arco è stato da sempre una delle discipline maggiormente diffuse e praticate in Giappone. Alcune testimonianze dimostrano che le prime forme di utilizzo risalgono al periodo Yayoi (300 a.C - 500 d.C ca.), quando le popolazioni di nomadi guerrieri si servivano di questo strumento per cacciare le proprie prede o per combattere i nemici in battaglia. Questo tipo di arco si caratterizzava per la sua forma particolare: la parte superiore era, infatti, più lunga di quella inferiore in modo da permettere un uso più agevole agli arceri a cavallo o ai guerrieri in ginocchio. Inoltre il legno utilizzato per costruirlo, veniva ricavato direttamente dalla canna di Bambù.
Quando il suo utilizzo in guerra divenne ormai obsoleto e, sotto l'influenza dello Shintoismo e di altre religioni, il tiro con l'arco giapponese evolse nel Kyudo, la "via dell'arco".

L' Attrezzatura

Le frecce (Ya): Siccome l'arco giapponese abbiamo detto essere più lungo di quello occidentale, è inevitabile che anche le frecce lo siano. La loro lunghezza può variare da arciere ad arciere a seconda delle proprie esigenze e talvolta possono superare il metro. Il materiale utilizzato è sempre la canna di Bambù, ma al giorno d'oggi si utilizzano anche altri tipi di materiali come il carbonio e l'allumino. Infatti, il legno della canna di Bambù è molto delicato e richiede una particolare cura sia nell'utilizzo che nella manutenzione. Per quanto riguarda l'impennatura, è realizzata sempre con materiali naturali: piume d'oca o di tacchino e solo in alcuni casi con piume pregiate di rapaci come aquile o falchi. Generalmente le punte sono di ferro, ma il materiale può variare in base alla tipologia di tiro che si deve eseguire.

Il guanto (Yugake): Il guanto è realizzato anch'esso con materiali naturali come la pelle di cervo e il suo utilizzo è fondamentale in quanto serve a proteggere le tre dita che tirano la corda da abrasioni e dalle microfratture che sono causate dal rilascio. Sulla superficie del guanto è presente inoltre un'intaccatura che serve per l'aggancio della corda. In base al suo utilizzo esso viene chiamato:

• Morogake (a cinque dita): Viene utilizzato esclusivamente per il tiro a cavallo (kisha).
• Yotsugake (a quattro dita): Viene utilizzato dagli arcieri professionisti che trattengono la seconda freccia (otoya) tra il mignolo e l'anulare, prima di scoccare la prima (haya).
• Mitsugake (a tre dita): E' il guanto più comune utilizzato da tutti coloro che praticano il Kyudo.

L' Abbigliamento

Sebbene sia possibile praticare il Kyudo con qualsiasi tipo di abbigliamento, praticare il Kyudo indossando gli indumenti adatti ha grande importanza. La divisa (Kyudogi) che viene utilizzatata comunemente è composta da tre elementi principali: Hakama, Keikogi e Obi.

• Hakama: E' la tipica gonna-pantalone giapponese utilizzata anche quando vengono praticate altre tipologie di arti marziali come il Kendo o l'Akido, oppure in occasione di eventi o ricorrenze particolari. Generalmente è sempre nera, anche se quella utilizzata dalle donne può essere di colore blu scuro.
• Keikogi: E' un indumento molto simile al Kimono, il cui colore nel Kyudo è generalmente il bianco.
• Obi: E' la tradizionale cintura giappone che, nella pratica del Kyudo, viene indossata sotto l'Hakama e può essere di diversi colori.
• Tabi: Sono calze tradizionali giapponesi di colore bianco con l'alluce separato dalle altre dita e che arrivano all'altezza della caviglia. Vengono indossate inserendo il piede dalla parte posteriore e poi chiuse a metà per mezzo di alcuni bottoni.
• Zori: Sono i tipici sandali giapponesi molto simili agli infrandito occidentali. Sono praticamente uguali, in quanto la striscia che tiene unito il piede alla calzatura è posta esattamente al centro. Vengono indossati solamente per percorre lo yatori michi, cioè il percorso che gli arcieri fanno per recuperare le frecce.
• Wafuku: Viene utilizzato esclusivamente dagli arcieri professionisti e come per l'Hakama, vi sono differenze tra quello maschile e femminile. Gli uomini, infatti, per eseguire il tiro sfilano la manica sinistra per impugnare l'arco iin modo da scoccare meglio la freccia. Le donne invece legano la manica mediante appositi lacci (tasuki).